Grazie infinite Putu Erna per la meravigliosa opportunità che hai dato a due CoffeLovers di vivere insieme a te la Piantagione da "coffee-farmers".
La giornata è trascorsa scandita tra molte attività, tutte rivolte alla cura delle diverse botaniche di caffè, ai frutti e alle verdure che la "ricca terra" del Kintamani ripaga, se seguita con organizzazione, faticosa opera guidata da umiltà e gratitudine. Lo stesso impegno é rivolto all'allevamento di galline e vacche che garantiscono il posto di lavoro ai contadini nei periodi in cui il raccolto del caffè viene meno.
Le opportunità si creano per la comunità e il beneficio è a favore della stessa.
Quando beviamo una tazzina di caffè non s'immagina l'impegno di vita quotidiana che c'è dietro a essa: l'investimento di energia fisica oltre a quello economico. L'impegno è paragonabile a quello ormai riconosciuto dal consumatore di vino per la viticoltura.
La Qualità del Caffè nasce dal territorio e dai suoi agricoltori, prosegue attraverso chi seleziona e riconosce quest'impegno, investendo nella propria professionalità di artigiano torrefattore per offrire al Barista un prodotto d'eccellenza da preparare e presentare al consumatore finale con attenzione e cura.
Bali è un'isola davvero accogliente e generosa, lo sono le persone che la popolano culturalmente. L'80% del popolo indonesiano è di religione mussulmana, il restante 20% è di fede Indu. Bali nello specifico è l'unica isola indonesiana attivamente Induista all'80%. Nel periodo della nostra visita abbiamo vissuto pienamente le celebrazioni Galungan e Kuningan due dei più importanti appuntamenti per l'induismo balinese. Le due celebrazioni hanno luogo ogni 210 giorni, a distanza di 10 giorni l'una dall'altra. Vivere questo periodo dell'anno in piantagione ci ha reso consapevoli di come il profondo credo "contamini" l'approccio all'agricoltura e allo scandire della loro vita quotidiana.

Durante il Galungan (10 giorni) i balinesi induisti si preparano ad accogliere, tramite preghiere e offerte, gli spiriti dei parenti defunti che tornano a visitare le loro vecchie abitazioni. Si festeggia per ricordare agli umani che è sempre necessario combattere le cattive abitudini, i desideri malvagi e i comportamenti inappropriati. La caratteristica più riconoscibile del Galungan è una decorazione chiamata Penjor un alto palo di bambù decorato con foglie di palma da cocco, riso, frutta, tuberi e noci di cocco che rappresentano i doni della natura; esso viene eretto all’entrata delle case balinesi come simbolo di sostegno all’induismo, alla saggezza e alla prosperità.
Il decimo giorno chiamato Kuningan, indica la fine delle celebrazioni e il ritorno in paradiso degli spiriti divini. Per questo l’offerta principale lasciata agli antenati nel giorno dell’addio è riso aromatizzato alla curcuma, ingrediente responsabile del tipico colore giallo, simbolo di gratitudine degli umani verso le divinità per la vita, la gioia, la salute e la prosperità ricevuta, posto in piccole “ciotole” fatte di foglie di palma da cocco.
Queste offerte fatte più volte al giorno agli Dei si ritrovano materialmente ovunque: sui campi, all'ingresso di qualsiasi luogo potenzialmente indispensabile alla vita (come fonti d'acqua, campi agricoli, abitazioni)
Continua la storia... in un articolo successivo.